Il ricavato sarà interamente devoluto all'ASD Casola Valsenio
per il gruppo "Forza Casola" a sostegno dell'attività calcistica
giovanile.
TEATRO
STABILE D’ARTE CONTEMPORANEA presenta:
“POLLICINO”
di Marcello
Chiarenza
musiche originali Beppe Turletti
con CLAUDIO
CASADIO
regia
Gianni Bissaca
Pollicino
offre al pubblico dei bambini un’occasione per confrontarsi con il sentimento
della paura. La storia di Pollicino è, infatti, una “fiaba scura”: “Come fate a
dormire? Sarà la paura, ma io non ci riesco”, dice Pollicino ai fratelli
maggiori.
Il protagonista della vicenda è
piccolo, il più piccolo, ma la sua paura, grande, non lo annichilisce. Ciò che,
al contrario, lo rende vincitore di
fronte alle avversità della vita è la curiosità ed il suo coraggioso desiderio
di conoscere la realtà, anche nei suoi aspetti più crudeli.
E’ la curiosità che spinge Pollicino
a vigilare su quanto dicono e fanno i genitori ed egli è in grado di avvertire
con tempestività il pericolo e di attrezzarsi per farvi fronte.
Dalla casa del padre a quella dell’Orco, attraverso il bosco
si avvia al mondo, verso altri boschi ed altre case… Pollicino non fa ritorno a
casa sua e non si perde: il suo viaggio continua. In compagnia dei fratelli.
Se è vero che Pollicino è solo a
pensare, è altrettanto vero che, nel suo allontanamento da casa, egli solo non
è. La presenza dei fratelli è calda, nel buio e nel freddo della notte. Anche
nei momenti drammatici c’è qualcuno con cui giocare, con cui litigare, con cui
affrontare l’ignoto.
Lo spettacolo viene agito da un
attore-narratore che vive e racconta, al tempo stesso, la vicenda, evocandola e
rapportandosi, a volte direttamente, al pubblico. La narrazione ed il rapporto
con i piccoli spettatori sono spesso ironici, sorridenti, comici, a tratti di
stile popolaresco, con frequenti parentesi dialettali in un dialogo scanzonato
dalle cadenze romagnole. Gli oggetti di scena e la scrittura dello spazio
offrono un esempio di “teatro di narrazione con oggetti” assai originale ed
interessante, caratteristico della riuscitissima, ed ormai storica,
collaborazione fra Claudio Casadio e Marcello Chiarenza.
Il lavoro offre molti spunti di
riflessione ed approfondimento: sotto il profilo della fiaba classica (il ruolo
del protagonista, il bosco come spazio totale, le case dei genitori e
dell’Orco, il topos dell’abbandono e quello del divoramento, la catarsi finale
e la soluzione positiva della vicenda); sotto il profilo del linguaggio e sotto
quello psicologico nella relazione della vicenda con l’esperienza esistenziale
dei bambini e la loro capacità di “salvarsi”.
Dedicato a tutti i pollicini che,
con leggerezza, attraversano i boschi del mondo. Anche quelli devastati dalle
bombe.
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